18/09/10

R.R.S

Cari Amici e care amiche questa è di fatto una RICHIESTA a partecipare ad un progetto di teoria della letteratura e/o sociologia della letteratura. Se a qualcuno di voi piace scrivere e scrivere a briglia sciolta senza dovere rendere conto (se non minimamente) ad uno schema predefinito, questa è l’occasione buona.

Infatti ho l’intenzione di iniziare un racconto in cui gli autori sono più di uno o più semplicemente siete voi. Il principio è quello del telefono senza fili; un gioco in cui “i partecipanti devono disporsi in fila. Uno dei giocatori inizia il gioco bisbigliando una parola o una frase all'orecchio del suo vicino. Questi deve ripetere la stessa frase al prossimo giocatore, e così via fino all'ultimo della fila, che ripete la frase ad alta voce. Il divertimento deriva dal fatto che la frase riportata dall'ultimo giocatore è spesso molto diversa da quella di partenza, a causa del combinarsi e sommarsi di errori successivi di interpretazione.” (da wikipedia)

Qui invece si ha un tema comune che è esplicitato nell’introduzione ma che verrà tradito in entrambe le accezioni del termine. In quanto lo scrittore che scriverà il capitolo successivo, prenderà l’ispirazione dal ultimo capitolo letto senza tener conto della trama generale del racconto e senza (del resto) pensare ad un tornaconto per la trama finale.

Questo modo di scrivere si chiama “Robin Random story” ed è stato usato anche da Lovercraft.

Non c’è un fine, ne una finalità ed teoricamente il racconto potrà svilupparsi all’infinito, come vedete non c’è nemmeno l’obbligo di scrivere più capitoli, ne tantomeno c’è un numero di pagine predefinito e di fatto il gioco finirà quando tutti noi ci stancheremo di dargli un seguito.

Aspettando fiducioso una vostra risposta vi porgo distinti saluti. Ricordandovi che nonostante sia un gioco dovremmo comunque sottostare a delle regole che saranno esplicitate nel blog che da qui a poco sarà pubblicato. Se volete farmi delle domande il mio blog è a vostra disposizione o per chi volesse scrivermi in privato il mio indirizzo e-mail è: p.teani@yahoo.it

Ciao e a presto

10/09/10

Omar Falworth "Amare una persona è ..."

Amare una persona è…

Averla senza possederla.
Dare il meglio di sé
senza pensare di ricevere.
Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla,
ma senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei,
ma senza dipendere.
Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine.
Essere legati a lei,
pur essendo liberi.
Essere un tutt’uno con lei,
pur essendo se stessi.
Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è…
accettarla così com’è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.

28/08/10

Siamo tutti uguali

PICCOLI E SCURI, PUZZANO E RUBANO …

“ generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane.
Si costruiscono baracche nelle periferie.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano in due e cercano una stanza con uso cucina.
Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina; spesso avanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro.
I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o. addirittura di attività criminali.”
Dalla relazione sugli immigrati italiani dell’espettorato per l’immigrazione del congresso degli stati uniti. Ottobre 1919.